L’Organizzazione svela le cifre in un rapporto diffuso il 20 ottobre 2017, realizzato grazie ai dati dell’Unicef, dell’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms) e della Banca mondiale (Bm) dal titolo ‘Levels and Trends in Child mortality’ (‘Livelli e tendenze nella mortalita’ infantile’, ndr). Secondo questo studio l’80 per cento dei decessi avviene nelle aree piu’ sottosviluppate e instabili del pianeta, come l’Africa subsahariana e l’Asia meridionale: la maglia nera va a Nigeria e India, che insieme registrano un terzo dei decessi.
A causa degli “sforzi insufficienti” dei paesi coinvolti, l’Onu stima che entro il 2030 potrebbero perdere la vita 60 milioni di minori prima di aver raggiunto i 5 anni. Tra le principali cause indicate dagli esperti: malnutrizione e malattie come diarrea, malaria e polmonite, dovute a insicurezza alimentare, carenza di servizi igienico-sanitari e poverta’ diffusa.
L’Onu quindi esorta “interventi urgenti” da parte dei governi coinvolti, affinche’ “si mettano al passo con gli obiettivi di sviluppo internazionali”.